SQUID GAME e la responsabilità genitoriale [#vibes_anno2]

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Ultimamente si parla spesso di Squid Game, serial presente su una piattaforma streaming. La serie, sconsigliata ai minori di 14 anni, ma molto popolare anche tra i bambini, ha come peculiarità l’utilizzo di giochi tipicamente infantili in una sfida mortale che ha come partecipanti individui con problematiche socioeconomiche. Così mi sono ritrovata con la collega dott.ssa Marianna Cordone, psicologa dello sport e dello sviluppo, appassionata di videogiochi a fare 4 chiacchiere a riguardo. Le ho riproposto alcune riflessioni a partire da domande di genitori ed insegnanti.
Squid Game non è adatto ai bambini! eppure lo guardano.
Squid Game presenta contenuti che spingono ad una riflessione su molti temi che richiedono competenze emotive e cognitive mature. Ciò che sta generando scalpore tra genitori ed insegnanti è la violenza che emerge nello svolgimento dei giochi presentati nella serie, che spesso i bambini poi ripropongono nella stessa chiave quando giocano con i coetanei. Le sfide, per quanto argomento apparentemente centrale, non sono nemmeno presenti in tutte le puntate: l’interesse dei ragazzi si è quindi focalizzato solo sull’aspetto ludico e non sul contesto in cui queste prove avvengono. La criticità per loro può pertanto diventare la mancata contestualizzazione della brutalità.
Quindi, gli adulti devono gestire l’accesso ai contenuti fruibili da parte dei figli.
Preciso che Squid Game è solo la punta dell’iceberg di multimedia per adulti che vedono i bambini come utenti. Al pari di videogiochi e Youtube, le piattaforme streaming, che permettono limitazioni basate sull’età, richiedono una consapevolezza rispetto ai contenuti accessibili; un genitore, pur non essendone fruitore diretto, dovrebbe valutare se il proprio figlio ha le abilità per comprendere quanto proposto. Non bisogna quindi pensare a priori, ad esempio, che un cartone animato è per forza per bambini. Informarsi in prima persona, e non limitarsi al “sentito dire”, direi che è una buona soluzione.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI sul tema contattare Dott.ssa Cordone Marianna.
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