Con il salvagente addosso... estate 2025

Hai già preso la tua pausa estiva?
Ti sei mai sentito come se stessi "galleggiando a fatica" tra scadenze, obblighi e impegni?
Hai avuto la sensazione di dover indossare un salvagente emotivo per non affondare nel mare dei ritmi quotidiani?

In questa estate fatta di temperature alte e agende ancora attive, una semplice foto diventa simbolica e occasione per riflettere su un tema sempre attuale. Una pausa è importante e necessaria, utile per rimanere a galla, in equilibrio tra ciò che dobbiamo fare e ciò che ci fa stare bene.

I numeri dello stress (e del bisogno di pause), mettono in risalto che:
- la maggior parte (56%) degli italiani tra i 25 e i 55 anni dichiara di sentirsi spesso sotto stress a causa del lavoro;
- solo il 28% riferisce di avere tempo a sufficienza per sé nella settimana tipo;
- il benessere psicologico percepito è in calo del 7% rispetto al 2021, con un impatto più marcato tra chi vive in contesti urbani o ha figli piccoli.
Il rischio? Normalizzare la stanchezza cronica, perdere il contatto con le proprie emozioni e arrivare al burnout senza neanche accorgersene.

Una pausa consapevole è un lusso e chi può permetterselo sa benissimo che prendersi una pausa non è fuggire. È fermarsi per restare in contatto con se stessi, riconoscere i propri limiti, recuperare energie mentali ed emotive.
Come psicologa clinica, operatore della salute mentale, noto sempre di più l’importanza di aiutare in seduta ad individuare strategie da utilizzare quotidianamente, ma in tempi brevi. Divengono routine significative: piccoli momenti che permettono di regolare lo stress prima che diventi sofferenza.

In tal senso non mi stupisce affatto la tendenza in crescita nel 2025: microvacanze fatte da brevi soggiorni costruiti intorno a passioni personali, come trekking, yoga, corsi di cucina o fotografia, ecc... Tendenza che sta facendo sembrare deserte le località turistiche in questo agosto.
Il vantaggio? Permettono di staccare la spina senza attendere le ferie lunghe (e spesso troppo passivamente vissute), offrendo stimoli e piacere, anche in soli due o tre giorni. Questo tipo di pausa, se vissuta con intenzionalità, può avere effetti positivi sulla regolazione emotiva, sull’autoefficacia e sulla connessione con il proprio senso del piacere e della cura.

E tu, che tipo di pausa ti concedi?
Hai mai provato una vacanza breve ma significativa?
Riesci a ritagliarti dei momenti per "restare a galla" nel tuo quotidiano, 
come con un salvagente emotivo?

Ti va di raccontare nei commenti come ti prendi cura del tuo equilibrio mentale?
👇 Condividi la tua esperienza qui sotto! Il confronto può arricchirci tutti.

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