Invecchiamento e qualità della vita [#vibes_anno2]

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RUBRICA di La Lomellina

Tra le righe di questa rubrica abbiamo spesso parlato dell’anziano e delle difficoltà e patologie che l’accompagnano. In questo penultimo appuntamento di quest’anno vogliamo, invece, sottolineare l’importanza di incentivare il benessere psicologico e l’invecchiamento di successo.
Il processo di invecchiamento può assumere, infatti, una valenza positiva se si guarda ad esso come una fase della vita in cui la maturazione è diventata completa, e resta la possibilità di poterla accrescere. Se è vero che non si finisce mai di imparare, allora ogni fase dell’esistenza è utile e, come tale, va valorizzata. Il concetto di “active aging” (invecchiamento attivo) è stato sottolineato come necessità già dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come prioritario nel 1999. Da allora, i numeri della popolazione rientrante in questa fascia sono aumentati in modo esponenziale, eppure ancora poco si sta facendo a tutela di questa fase della vita. Soprattutto negli ultimi dieci anni si sottolinea l’importanza di capire che i reali bisogni, delle persone anziane, non sono più solo di salute, casa e lavoro, ma riguarda anche la definizione di nuovi servizi e nuove opportunità di cura, socialità, informazione, cultura, comunicazione… tutti questi elementi contribuiscono a promuovere la qualità di vita degli anziani (e di conseguenza abbassare i costi derivanti dall’assistenza). Una qualità di vita che corrisponde al benessere globale della persona che va oltre al solo stato di salute.

La Dott.ssa Paola Tagliani, psicoterapeuta e neuropsicologa, suggerisce l’importanza della psicoterapia come percorso per supportare le persone, anche anziane, nella gestione di problemi riguardanti la sfera affettiva e comportamentale. Può suonare strano, ma può essere importante, anche in questa fase della vita, supportare l’autostima e la gestione delle emozioni, in un momento dettato da grandi cambiamenti sociali (come il pensionamento, il passaggio da genitori a nonni…), affettivi (esperienze di lutto, diventare nonni..) e fisici (adattarsi a piccoli disturbi e ai limiti intrinseci dell’età). Prendersi cura di sé stessi vuol dire anche riservare attenzioni ai propri vissuti, ai propri pensieri e alle proprie emozioni e di queste componenti non vi è età. 

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