DIARIO DI UNA TIROCINANTE – Barriere reali (e) o mentali?
Ho iniziato
da soli 15 giorni, ma non avete idea di quanto lavoro ci sia da fare!
A dire il
vero non ce l’avevo nemmeno io. Tutti pensano che il tirocinante non faccia mai
nulla, sia utile solo per “fare le
fotocopie” …tutti, ma non la dott.ssa Boscolo, evidentemente. E pensare che io qui in Studio e Associazione (A.P.S. Centro Studi Creativamente) non avrei dovuto nemmeno metterci piede!
Dopo decine di richieste, rivolte ad altrettanti enti, ricevo la telefonata
della dott.ssa Boscolo.
MIRACOLO… QUALCUNO ALLORA RISPONDE!!
"Ho letto la tua mail. Il posto c’è, ma
ti avverto subito che c’è un gradino
per entrare e non so se ci passi dalla porta”. Ecco
appunto…PANICO! L’unica
persona che nel giro di mesi mi risponde mi sta dicendo che non posso entrare
nello studio?
La prima impressione è stata che non fosse disposta a capire se quello fosse un problema
davvero insormontabile. C’E’ UN GRADINO, punto.
Ero tentata di non presentarmi al colloquio, ma la mia testardaggine (e, sì, anche una punta di disperazione: il
blog avrebbe dovuto intitolarsi “Diario di
una tirocinante sull’orlo di una crisi di nervi”) mi ha spinto a tentare il
tutto e per tutto.
Quanto tempo ho? “Mi servono
stamattina”.
…MA I TIROCINANTI NON FACEVANO SOLO
FOTOCOPIE? A volte devo ricordarle che sono lì solo da due settimane!
FASE 2 Credeva che “L’unico scoglio è quello del gradino dello studio”,
ma poi quando ha proposto... C’è il convegno da seguire… terrai una lezione al corso in....
Quello che in Studio forse non si aspettavano, è che ad una persona in
sedia a rotelle non basta preparare il materiale e presentarsi al corso:
C’ E’ L’ASCENSORE? …CHIAMO PER SENTIRE SE
FUNZIONA. (“Ma figurati se non funziona”, pensa. Morale della favola: in una sola giornata 2 ascensori rotti…UN
RECORD! O qualcuno ce l’ha con me?)
“Andiamo a Milano” …COME CI ANDIAMO? “In treno!!”.
NEGATIVO: da Vigevano non partono treni attrezzati con pedana! CONVEGNO A
MILANO ANNULLATO!
“Convegno al posto X del paese Y” = RICERCA SU GOOGLE MAPS PER VERFICARE
CHE IL POSTO X NON ABBIA GRADINI. All’università ci hanno sempre detto di non
basarci solo sulle tecniche convenzionali…ma non credo intendessero questo!
…siccome sono poche le cose da fare, perchè non avere un altra occasione per complicarsi la vita?
Però alla
fine devo ricredermi: sono a contatto con persone che, oltre a farmi lavorare ed imparare
tantissimo, sono disposte a venirmi
incontro e capire quando ci sono delle difficoltà. Non è stata l’ennesima
porta in faccia, come credevo… o forse ci hanno provato, ma non avevano ancora
idea di chi avessero di fronte e ora mi devono sopportare!
Del lavoro non mi lamento: il tirocinio deve essere un’occasione per formarsi ed imparare, quindi ben
vengano i mille impegni e le mille cose da fare in una sola giornata (ancora
poco rispetto a quanto fanno e professioniste con cui sto collaborando!).
Certo, se
per UNA volta potessi pensare solo alle difficoltà dei compiti che mi
vengono affidati, fare tutto farlo bene ed imparare cose nuove, e non alle
difficoltà che mi crea chi non pensa che è più comodo per tutti abbattere le
barriere architettoniche o aggiustare un ascensore… non mi dispiacerebbe per
niente!!
Che dire dopo questo bellissimo ed ironico post...grazie ad Eleonora per aver accettato la sfida di fare tirocinio da noi (ed è una bella sfida, come hai avuto subito modo di vedere!!) e per aiutarci giorno dopo giorno, oltre che sul piano pratico, anche e soprattutto a superare i nostri pregiudizi e le nostre barriere mentali (su quelle fisiche ci stiamo attrezzando bene...ascensori a parte direi!).
RispondiEliminaIo personalmente cercherò di impegnarmi per fare in modo che tu ti possa sentire valorizzata come persona e come professionista in formazione...
Se ripenso ai miei tirocini universitari devo dire di essere stata piuttosto fortunata...certo di fotocopie ne ho fatte tante, come le etichette per le buste, le rilegature...una vera esperta ero diventata. Però ricorderò sempre le tante cose imparate dalla mia tutor Alessia Agliati e da allora rimaste sempre nella mia "valigetta degli attrezzi" da psicologa. E soprattutto ricordo con affetto il Prof Anolli, che ora insegna dal Cielo, e che non mancava mai di convocarmi per un lavoro urgente quando avevo già chiuso la borsa ed ero pronta per prendere il treno...e ovviamente quanti ne ho persi!!
In bocca al lupo Eleonora e benvenuta fra noi! :-)