DIARIO DI UNA TIROCINANTE - Siamo come mangiamo?

Ci si avvia verso la fine dell’anno, anche in Associazione si stanno concludendo gli ultimi lavori prima della chiusura per le feste natalizie…. Ed in agenda la settimana scorsa è stato inserito l’appuntamento fisso per questo periodo: la cena sociale, che si è tenuta sabato 13 Dicembre.
Hanno partecipato gli operatori, gli stagisti/tirocinanti, alcuni volontari presenti e passati, accompagnati dalle loro famiglie, ed alcuni rappresentanti degli utenti che hanno usufruito dei progetti e servizi proposti dal Centro Studi Creativamente nel 2014.
Ovviamente ho partecipato anche io! E’ stata una simpatica occasione per ritrovarci tutti insieme, condividere un momento di festa in occasione del Natale ed un modo, da parte del direttivo, per esprimere ringraziamenti per il lavoro svolto durante l’anno… con la speranza/promessa di ripartire motivati nel 2015!

Ma perché, molto spesso, per discutere, celebrare, o anche semplicemente per salutarsi si è soliti “fare una cena/un pranzo” o “andare a mangiare/bere qualcosa”?

Per alcuni il cibo è solo nutrimento per il  corpo, qualcosa che semplicemente serve per avere energie e stare in piedi. 
Ho trovato interessante, invece, riflettere sul significato del cibo come tradizionale momento di ritrovo, occasione per stabilire relazioni sociali e, spesso, ribadire il proprio ruolo nel gruppo di commensali. 
Che sia una cena di lavoro, una pizza con la classe alla fine dell’anno scolastico, un pranzo con i parenti a Natale oppure la cena romantica per il primo appuntamento, la tavola costituisce un simbolo di chi siamo. Anche la scelta del luogo in cui il convivio si svolge ed il tipo di pietanze proposte (o scelte dai commensali!) ci dà  informazioni  su chi  abbiamo seduto accanto.
Quante volte ci capita di giudicare un locale da come è arredato oppure ci sentiamo invogliati a fermarci a tavola se ci propongono dei piatti ricchi e dai profumi prelibati? Si ha l'occasione per sedersi allo stesso tavolo, guardarsi negli occhi e scambiarsi opinioni.

Davanti ad un bicchiere di vino, magari, siamo anche disposti a dimenticarci per un momento che all'altro lato del tavolo c'è il nostro capo che ci ha appena negato l’aumento… o lo prendiamo come un tentativo per convincerlo!
A tavola, poi, ci sono delle regole e convenzioni da rispettare, tipiche dell’occasione e soprattutto della cultura in cui si è inseriti: da tutti, bambini compresi, ci si aspetta una certa compostezza, la tavola è apparecchiata con un certo criterio, le portate sono servite seguendo un ordine prestabilito…E  capita a volte di sentirsi anche a disagio se ci troviamo, ad esempio, in un ambiente dall’aria troppo ricercata o ci propongono un tipo di cucina a cui non siamo abituati: cerchiamo di adeguarci per non sembrare scortesi, ma ci sentiamo fuori posto!
Come nella vita quotidiana: regole, simboli, gerarchie… che a volte ci fanno piacere, come un succulento piatto di pasta fatta in casa, ma a volte ci stanno anche un po’ stretti!
A conti fatti, è poi così vero che il cibo è soltanto fonte di energia per il corpo? 
COSA NE PENSATE?


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