DIARIO DI UNA TIROCINANTE - Bilancio di competenze

In queste settimane sto avendo la possibilità di sperimentare un ambito che, per la formazione che ho seguito, mi risulta completamente nuovo: la psicologia del lavoro e più nello specifico il BILANCIO DI COMPETENZE.

Cosa vuol dire fare un “bilancio di competenze”? Significa creare un profilo in cui una persona esprime le proprie conoscenze, competenze ed attitudini poste in relazione alla mansione che gli interessa ricoprire. 
L’argomento mi tocca particolarmente, non solo a livello professionale ma anche personale… sarebbe utile essere sempre in linea con il “mondo del lavoro”...   essere consapevoli del proprio SAPERE, SAPER FARE e SAPER ESSERE e poter conciliare le proprie abilità con le richieste dell'azienda!
Spesso accade che i criteri di ricerca non corrispondano al profilo del candidato, che però sente di avere le carte in regola: che il “mondo del lavoro” sia un mondo parallelo, con esigenze diverse dalle nostre? 
Partendo dalla buona fede di chi propone la ricerca di candidati, probabilmente è l'abilità del candidato a mostrare le proprie carte a non essere vincente: puoi avere un passato da domatore di tigri, aver frequentato mille corsi di comunicazione ventriloqua direttamente dal guru sull’Himalaya… ma forse non sono le competenze che ti saranno più utili se ti proponi come interprete, segretaria o mediatore…

A volte è necessario fare i conti con la realtà: posso aspirare ad una carriera da direttore di banca, ma se ho frequentato solo scuole ad indirizzo linguistico e dalle scuole elementari faccio a pugni con i numeri anche per contare sulle dita… forse  è il caso di lasciare il sogno chiuso nel cassetto per qualcosa di più produttivo?

Punto primo: è essenziale avere le idee chiare rispetto a quali sono i nostri pregi ed invece le aree sulle quali abbiamo da lavorare per migliorarci.
Punto secondo: presentare un curriculum in linea con il profilo dell'azienda richiedente è essenziale, perché fa capire che il candidato ha almeno idea di dove si trovi e perché. Vale la pena passare un po’ di tempo aggiornando il curriculum con il (a volte odiato) formato europeo.
Punto terzo: non sono sufficienti le conoscenze pratiche per avere la certezza di ottenere una buona riuscita sul posto di lavoro. Occorrono anche competenze personali, non acquisite sui banchi o con tirocini riconosciuti ma anch’essi in linea con quanto il datore di lavoro richiede. Il carisma, la voglia di imparare e le proprie esperienze personali…fanno curriculum! 

Tutto questo, oltre essere una carta vincente per “far colpo” sul datore di lavoro, ha uno scopo più importante:  valutare le proprie scelte, aumentare la consapevolezza nelle proprie capacità e mostrare la propria (meritata) sicurezza in se stessi

Presentare un curriculum vincente non è solo questione di crescita professionale/economica, ma soprattutto occasione di crescita personale.

Vi lascio con alcuni spunti per iniziare a fare il proprio bilancio personale, prese dal testo "L'arte di promuovere se stessi",  che si trova all'interno della PSICOBIBLIOTECA del Centro Studi Psico-Socio-Educativi Creativamente (richiedibile tramite prestito interbibliotecario presso la Biblioteca Civic L. Mastronardi):
a) chi sono io? 
b) quali sono le mie abilità? I miei interessi personali?
c) che significato riveste per me il lavoro?
d) qual è stato il mio percorso fino adesso?
e) quali sono i miei obiettivi?

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