DIARIO DI UNA TIROCINANTE - Psicologo verso la professione...ma quale?

In questi giorni stavo rifacendo il punto della situazione rispetto alla mia esperienza di tirocinio post lauream in A.P.S Centro Studi Psico-Socio-Educativo Creativamente. Di colpo ho realizzato… accidenti, è già quasi passato un anno intero!
Il tempo vola veramente!! E come per magia è rispuntato anche un pizzico di ansia: e dopo l’Esame di Stato (aiuto!!) che facciamo? Come posso utilizzare al meglio le conoscenze acquisite durante gli studi ed il tirocinio, nel limbo tra “devo ancora fare esperienza” e “ho le carte in regola per cominciare”?
Perché uno pensa che lo psicologo resti solo chiuso nel suo studio a fare colloqui clinici o somministrare test. Quello, invece, è una sola tra le tante occupazioni che lo psicologo può rivestire: vi sono decine di ambiti in cui è poco valorizzata la figura dello psicologo…e potenzialmente tantissimi altri in cui sarebbe possibile/opportuno ma non è contemplato. Quali?
Aziende, lavorando per il benessere del personale, su aspetti dello “stare in gruppo” che sul posto di lavoro alcune volte ci si dimentica. Poi c’è tutto l’aspetto legato alla salute, organizzazione, marketing…
Scuola: non soltanto come figura che aiuti a gestire i casi classificati come “più difficili”, ma anche (e in un’ottica di prevenzione SOPRATTUTTO) per ascoltare anche piccoli e grandi problemi di ordinaria amministrazione…di studenti e docenti!
Ospedali e cliniche, in supporto a chi vive quotidianamente situazioni emotivamente difficili come gestire una malattia (pazienti e famiglie) ma anche doverla comunicare lavorando in un ambiente spesso a contatto con situazioni non facili: i medici.
Non dimentichiamo piazze e luoghi di interesse, per organizzare attività di prevenzione o monitoraggio.
Lo psicologo potrebbe essere un validissimo aiuto per gestire anche le piccole cose del quotidiano, prima che passino inosservate o diventino troppo grandi…prevenire è meglio che curare, no?

Non è allettante l’idea di poter avere qualcuno cui parlare di una situazione che ci preoccupa, senza paura di essere giudicati e con la certezza di un parere obiettivo? E cosa c’è di meglio che poterlo avere a portata di mano nei luoghi che più spesso frequentiamo!

Un esempio riguarda il progetto “Lo psicologo in farmacia”, già attivo dal 2009 alcuni anni in alcune città italiane: un’occasione per avvicinare il comune cittadino alla figura dello psicologo, rendendolo “alla portata di tutti” e non più una fantomatica presenza inarrivabile che “serve solo ai matti”.
Una sorta di “medico di base della psiche”, che individua i campanelli d’allarme di problemi non (ancora) specifici.

Secondo voi cosa potrebbe fare lo psicologo e dove lo vorreste trovare? Idee, spunti, suggerimenti…e chissà che in un prossimo futuro non ci si trovi proprio a parlare in una di queste situazioni?

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