PARLARE TRA SE' E SE'... roba da matti!?

Immagina di vedere una persona che parla con nessuno al fianco e senza auricolari alle orecchie.
E se fosse un bambino a farlo?
Quali sono i primi pensieri che ti vengono in mente a riguardo?

Il dialogo di una persona con se stessa viene spesso visto come punto a favore della pazzia. Figuriamoci se a farlo sia un bambino, che poi gioca anche poco con gli altri... le etichette di pazzo, autistico, matto, con problemi arrivano alla mente. 
Chiariamoci. Ci sono dei "pazzi" che parlano ad alta voce. Semplificando possiamo dire che sono persone che non hanno acquisito competenze per tenere nascosto o tenere dentro aspetti, idee, emozioni che altrimenti li lacererebbero troppo se tenuti chiusi dentro di sè e non espressi.

Alcuni i bambini parlano da soli, o meglio si creano l'amico immaginario. Escludendo la preoccupazione di segno di anormalità, anche per i bambini succede un po' come per i matti. Da piccoli si devono ancora affinare quelle competenze emotivo e relazionali efficaci per gestire le movimentazioni interne e quindi uno degli escamotage è, appunto, parlare ad alta voce con un altro me, esternalizzare quello che altrimenti mi confonde, mi disturba o non riesco a capire. Anche gli adulti lo fanno, trovando strategie "più normali": il diario segreto, lanciare i pensieri nel web, dipingere, scrivere appunti, lettere... chi ama fare lunghi bagni o corse per trovare il tempo di ascoltarsi,...

Fondamentalmente parlare a se stesso è un modo per capire delle nuove emozioni che si stanno provando, per elaborare pensieri nuovi, per ascoltare cambiamenti di se stesso e rendersi sempre più consapevoli di chi siamo e vogliamo essere. E' un modo di dichiarare a noi stessi i nostri desideri, di prendere le misure tra noi e la realtà per poi decidere gli obiettivi da raggiungere.

Quindi, aiutiamo i bambini ad esprimersi, insegniamoli a gestire le emozioni, a canalizzare le mille idee e preoccupazioni.
Personalmente lo sport mi ha aiutata da piccola, poi ho trovato molto utile in adolescenza scrivere il mio diario, oggi utilizzo un'agenda cartacea che viaggia sempre con me e mi serve per appuntarmi. Amo svegliarmi con calma al mattino perchè ho scoperto che è uno dei momenti in cui riesco ad ascoltare molto bene me stessa, i miei pensieri che poi coinvogliano in eccentriche idea da riadattare alla quotidianità lavorativa di tutti i giorni...anche le soluzioni dei problemi di matematica dello scientifico si presentavano a me alle 6 del mattino!
Il mattino ha proprio l'oro in bocca!

IN TEMA: 
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