GIOCARE è DIVERTENTE e fa bene!

Il gioco è l’attività predominante della vita di un bambino, una meravigliosa palestra in cui allenare e sviluppare tutte le sue principali capacità.
Il giocare trova ampio riscontro anche nelle dichiarazioni internazionali per la tutela dei diritti del bambino: la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo (ONU 1959) al punto 7 afferma che “il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e ad attività ricreative che devono essere orientati a fini educativi”.
Nel gioco si integrano, con diverse prevalenze a seconda delle tipologie di giochi, componenti:
· affettive (il divertimento, il piacere)
· sociali (la squadra, il gruppo, il rispetto delle regole)
· motorie e psicomotorie (il movimento, la coordinazione, l’equilibrio),
· cognitive (l’elaborazione di strategie di gioco, l’apprendimento di regole)
· emotive (la tensione, la sfida, il senso di liberazione, la paura)
· culturali (le regole specifiche e le modalità di relazione)
· transculturali (la necessità delle regole e la necessità, affinché ci sia gioco, del rispetto delle stesse).
Il gioco è un’esperienza complessa e coinvolgente, non solo perché attiva il soggetto globalmente, ma soprattutto perché permette al soggetto di partecipare, di essere protagonista, di apprendere attraverso la pratica, in modo costante e naturale, accrescendo le proprie conoscenze e competenze e mantenendo alta la motivazione per raggiungere sempre nuovi obiettivi e superare i propri limiti.
I giochi sono lo specchio del tempo e dell’ambiente socio culturale in cui un bambino è immerso. I giochi popolari ad esempio sono tutti quei passatempi che negli anni e nei secoli scorsi si praticavano durante le sagre paesane o nelle feste per la celebrazione del Santo Patrono, che si svolgevano solitamente all’aria aperta, sulle strade o nelle piazze che divenivano così un ottimo laboratorio ludico. Erano passatempi semplici, praticati da grandi e piccini e rispecchiavano fedelmente la vita di allora. Erano basati sulla destrezza, sulla creatività e sulla fantasia, sull’abilità, sulla manualità, sulla velocità, sulla coordinazione e sulla forza fisica e non escludevano nessuno. Erano giochi che riuscivano a coinvolgere intensamente sia i bambini che gli adulti, come ad esempio l’albero della Cuccagna, la corsa con i sacchi, le pignatte oppure giochi di gruppo come la caccia al tesoro.
I giochi di gruppo favoriscono la socializzazione e l’integrazione, facilitano il divertimento, portando l’allegria all’interno del gruppo stesso, oltre che a stimolare una sana competizione che porta ogni partecipante a dare il meglio di se stesso per aiutare la propria squadra a raggiungere il tesoro e dunque la felicità per la vittoria.
Molti altri sono le tipologie di gioco, ma qui ci interessava creare lo spunto per ricordare a tutti che divertirsi è fondamentale e alla base del nostro benessere!
Silvia GIANELLI, psicologa

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