L'ICTUS conoscerlo, per prevenirlo con @psicologa_paolatagliani [#vibes_anno2]

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Ho voluto di nuovo interpellare la collega Dott.ssa Tagliani Paola, psicoterapeuta e neuropsicologa. Il 29 ottobre sarà la “Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale”. Quest’anno l’attenzione è posta sulla tempestività, lanciando il motto “I minuti possono salvare la vita” (#precioustime). Nel nostro Paese è terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. La prevenzione è davvero fondamentale e le ultime ricerche sottolineano come 1 evento su 4 sia evitabile con uno stile di vita corretto a 360* (fisico, psico e relazioni). Allora con la collega capiamo quali sono i passi da tenere presente.

Come abbiamo visto per le patologie neurodegenerative, anche l’ictus è uno di quegli eventi che coinvolge l’intero nucleo familiare da un punto di vista pratico di cura e accudimento nonchè, frequentemente, di difficoltà sul piano emotivo-psicologico. Mi spiego meglio: pensiamo ad esempio all’adattamento dell’ambiente domestico o ai nuovi accorgimenti nella gestione della quotidianità per le difficoltà che possono esserci per le difficoltà motorie, di linguaggio o comportamentali. Il familiare, inoltre, si trova spesso a rivestire un ruolo “nuovo”, non più solo marito-moglie o figlio/a, ma di cura in cui non sempre riesce a rispondere alle esigenze del proprio caro, vivendo vissuti di senso di colpa, tristezza e ansia. Sul tema del “caregiving” ci sarebbe moltissimo da condividere!

La discussione con la collega continua ricordando che la prevenzione dell’ictus cerebrale inizia con il controllo e il trattamento dei fattori di rischio modificabili, ovvero quegli accorgimenti che possono essere adottati come stile di vita.
1 esami del sangue di controllo (monitoraggio dei valori di pressione arteriosa, glicemia e colesterolemia) anche se non ne abbiamo voglia, perchè ci sentiamo bene.
2 corretto stile alimentare (dieta mediterranea) e svolgere regolare attività fisica (è sufficiente praticare abitualmente un moderato esercizio fisico, come camminare, fare le scale, andare in bicicletta: attività praticabili a tutte le età).
3 NO fumo (contattateci per percorsi volti dell'abbandono del vizio); NO eccesso di alcol,

Quali sono i primi segnali che ci devono allertare? 
Già, la tempestività è necessaria per limitare i danni che possono derivare dall’insorgere dell’ictus cerebrale, ci suggerisce cosa fare l’acronimo FAST=veloce che ci invita a considerare: F (Face: Faccia) chiedere di sorridere e osservare se uno degli angoli della bocca non si solleva o cede; A (Arms: braccia) fare sollevare le braccia e osservare se una delle due tende a cadere; S (Speech: linguaggio) chiedere di ripetere una frase e valutare se la persona ripete in modo sconnesso o biascicato; T (Tempo) la presenza di uno o più di questi elementi impone di chiamare i soccorsi.

Per ulteriori informazioni vi invitiamo a contattare la Dott.ssa Tagliani


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