Lo studio un DIRITTO, ma anche un VALORE [#vibes_anno2]

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17 Novembre - Giornata Internazionale dedicata a rivendicare il diritto allo studio. Don Bosco, pedagogista italiano, diceva: “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società”.

Oggi, è apertissimo il dibattito su quanto l’istituzione scolastica abbia fatto per far sì che i giovani, nonostante la DAD, abbiano avuto modo di acquisire strumenti, valori e obiettivi.

Difatti, uno dei problemi da affrontare è la dispersione scolastica: quando uno studente perde di vista i propri obiettivi e decide di abbandonare gli studi. Obiettivo della Comunità Europea entro il 2020 era ridurre il tasso e raggiungere in tutti gli Stati membri una percentuale che non superasse la soglia del 10%. L’Italia non è riuscita a raggiungere questo traguardo, pur avendo registrato un netto miglioramento rispetto a 10 anni fa (Istat 2020 - gli ultimi a disposizione a causa pandemia).

Tuttavia, ci sono degli “strumenti” che si possono utilizzare per contrastare questo fenomeno e sono stati censiti dal progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo” (Coordinamento Volontariato Vigevano, Centro Studi Creativamente e Università del teempo Libero e della Terza Età L.Rossi) che ha coinvolto esperti, servizi privati e no profit per aiutare scuola, famiglia e studenti a spezzare la catena di eventi. Agire in modo preventivo è fondamentale.

Silvia Gianelli, Psicologa ed educatrice professionale de Il Cerchio ONLUS sottolinea quanto il trovare piacere in ciò che si fa giochi un ruolo chiave. Divertirsi nello studio favorisce l’apprendimento, migliora le competenze personali e scolastiche, aumenta l’autostima e la soddisfazione e permette lo sviluppo di altri ingredienti fondamentali come il desiderio di apprendere, la ricerca di nuove informazioni, la curiosità, la ricerca di nuove strategie e una maggiore forza di volontà. Inoltre, aiuta a superare le difficoltà, non abbattendosi davanti agli insuccessi ma cercare soluzioni e nuove strategie per favorire l’apprendimento. Al contrario, studenti che incassano molti insuccessi e fallimenti di certo non saranno motivati a studiare e vedranno ciò come un obbligo e talvolta qualcosa di inutile. Ciò si ripercuote su immagine di sé, autostima e comportamento.

Spesso si nota la mancanza di un metodo di studio efficace che riesca a potenziare gli apprendimenti ma senza affaticare troppo lo studente. Non è necessario studiare fino a tarda sera per ottenere successo a scuola, anzi è vero il contrario.

Cosa possiamo fare noi adulti?

Esserci! Stare al fianco dei ragazzi/e, alla giusta distanza, cioè con una presenza non invadente ma pronta a scorgere e accogliere i segnali e le richieste che essi ci inviano attraverso sguardi, comportamenti, parole non dette.



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